Produzione interna vs. esternalizzazione – quando affidare la produzione in appalto
La produzione interna rispetto all’esternalizzazione è da tempo uno dei principali dilemmi nell’industria manifatturiera. In molte situazioni si pongono domande riguardo ai costi del lavoro, alle attrezzature specializzate, ai servizi logistici o alla conoscenza dei mercati dei fornitori. La nostra risposta professionale e il verdetto finale partono da un’analisi che confronta la produzione interna con quella orientata all’affidamento esterno tramite outsourcing.
Gruppo I – personale, materiali, attrezzature
Indipendentemente dal settore economico, il primo gruppo di spese e componenti necessari per una produzione efficiente riguarda i costi del lavoro per dipendente, le spese relative ai materiali e gli investimenti in attrezzature specializzate.
Lo stipendio rappresenta oltre la metà delle spese legate a un dipendente. A questo si aggiungono i contributi previdenziali e sanitari, che aumentano con le tariffe e i salari minimi. Attualmente, per chi lavora in Polonia con un contratto di lavoro, lo stipendio minimo lordo è di 2.100 PLN, circa 1.530 PLN netti. Rispetto al 2017, il valore del salario minimo è aumentato di 100 PLN. A queste voci si aggiungono i costi legati a ferie, malattie, formazione del personale e le spese generali per sistemi informatici, IT e contabilità. Un metodo semplice ma efficace per valutare la redditività degli investimenti è condurre un’analisi finanziaria standard, che mostri se conviene acquistare servizi di outsourcing. Per confrontare i costi di entrambe le soluzioni, si devono sommare tutti gli elementi dell’impiego, includendo anche i costi non standard come malattie o congedi maternità.
I costi di materiali e attrezzature specializzate rappresentano ulteriori componenti di produzione che generano rilevanti spese finanziarie per l’imprenditore. Qui tutto dipende dalle dimensioni dell’azienda e dalle esigenze produttive. Il proprietario deve concentrarsi su un’analisi dei costi, prestando particolare attenzione all’economia di scala: un ordine più grande permette sconti maggiori sui materiali. Maggiore è il numero di beni prodotti e venduti, più basso sarà il costo unitario di produzione.
Produzione interna vs outsourcing – analisi dei costi logistici
Abbiamo già trattato in un articolo precedente le questioni legate alla logistica, ma è un aspetto che non può essere trascurato in un’analisi finanziaria affidabile. Una gestione non professionale della logistica distrae il proprietario dagli obiettivi strategici aziendali e può rallentare significativamente lo sviluppo dell’impresa. Nel calcolare i costi, bisogna considerare il capitale immobilizzato, le spese operative della flotta logistica e il leasing più comune. Trasportare i prodotti con mezzi propri significa anche assumere personale aggiuntivo, corrieri, sostenere costi assicurativi, sia sul mercato interno che su quello estero.
Toyota crea una nuova qualità
«Cambiamenti improvvisi e drastici nell’ambiente di business significano che l’approccio tradizionale non garantirà uno sviluppo sostenibile. Siamo a un punto di svolta che richiede la creazione di un nuovo modello di business»
Da queste parole di Akio Toyoda, Presidente di Toyota Motor Corporation, è nata una nuova Visione Globale. L’obiettivo è semplice: produrre veicoli migliori, migliorare il processo produttivo e sfruttare al massimo le fabbriche esistenti. Nell’ambito del progetto, Toyota ha deciso di sospendere temporaneamente nuovi investimenti in stabilimenti produttivi, concentrandosi totalmente sulle fabbriche attualmente operative e sugli elementi innovativi all’interno dei processi produttivi. Il risultato? L’indicatore di utilizzo medio della linea di assemblaggio è passato dal 70% nel 2009 a oltre il 90% attualmente.
Gruppo II – conoscenza dei mercati dei fornitori
Restando nell’ambito dei mercati globali, è necessario citare una delle principali difficoltà della produzione interna: la conoscenza delle economie dei fornitori e la limitata capacità di negoziare prezzi con distributori di servizi e componenti.
La globalizzazione cerca di unificare tutti gli aspetti della vita a livello mondiale, compresa l’industria manifatturiera. Tuttavia, non ha eliminato tutte le differenze tra il mercato polacco e le economie di altri Paesi europei, asiatici o americani. Ognuno ha caratteristiche peculiari e, senza conoscerle, si rischia di pagare molto di più e subire perdite. È come imparare una lingua straniera: possiamo conoscere il vocabolario tecnico e la grammatica, ma modi di dire e frasi idiomatiche restano spesso sconosciuti, causando fraintendimenti e distorsioni di significato. L’analisi dovrebbe quindi includere anche i costi per sviluppare contatti affidabili con i fornitori, sia che si produca internamente o si ricorra a società di outsourcing.
Analisi finanziaria come base per una scelta consapevole
L’intera analisi consiste in una valutazione approfondita del potenziale interno dell’azienda e nella stima del profitto potenziale derivante dal trasferimento della produzione a terzi. L’analisi è completata da due aspetti fondamentali: la capacità di ripetere il processo produttivo affidato e la capacità di controllare professionalmente la qualità in conformità alle normative vigenti. Il risultato è un modo comprovato per massimizzare il profitto aziendale, ottimizzare il processo produttivo, sfruttare al meglio il potenziale aziendale, ridurre i costi unitari nella produzione in appalto e minimizzare i rischi per l’utente finale.